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spiritualità e crescita personale

Essere “contro qualcosa” vuol dire alimentarla e ricrearla nella realtà

Più combattiamo, urliamo e sbraitiamo e riconosciamo colpevoli ovunque, in questi tempi così potenti e veloci, più otteniamo solo di manifestare sempre ulteriori e più forti nemici contro cui combattere e con i quali generare conflitto.

Giovanna Garbuio

Il precetto cristiano di ‘amare i propri nemici‘ nasconde una saggezza profonda, spesso sottovalutata. Questo concetto metafisico è cruciale, un pilastro della crescita spirituale.
I nemici, o come potremmo chiamarli meglio, le sfide della vita, meritano un’attenzione speciale. Non solo le grandi avversità, ma anche i piccoli contrattempi che spesso ci fanno arrabbiare inutilmente.
Uno degli obiettivi della crescita spirituale è imparare a essere pace con tutto ciò che è.
Quando raggiungiamo questo stato, la vita scorre in maniera fluida e semplice.

Ma perché non possiamo sempre essere in pace?

Essere “contro qualcosa” vuol dire alimentarla e ricrearla nella realtà

Tanti possono essere gli oggetti dell’odio: la propria povertà, il proprio lavoro, i propri difetti fisici, i vicini, i vagabondi per strada, gli alcolizzati, i drogati, i cani, i ladri, i banditi, la gioventù sfrontata, il governo… Ma tanto più forte sarà il vostro odio, tanto più spesso vi scontrerete con l’oggetto del vostro odio. E ormai sapete bene perché: se una cosa o una persona vi turba, voi ci pensate continuamente e quindi emettete energia mentale alle frequenze delle linee della vita, dove l’oggetto del vostro scontento è presente in abbondanza.

Vadim Zeland

I nemici potrebbero non essere solo ESTERNI a noi, ma anche INTERNI. Neutralizzarli richiede di smettere di odiarli, smettere di essere contro di loro, poiché questa stessa opposizione li alimenta sia esternamente che internamente.

Smettendo di essere contro qualcosa, smettiamo di attirarla a noi ad ogni passo.

La paura e la rabbia sono emozioni potenti, ma possiamo scegliere di essere PACE anziché lasciarci dominare da esse. Essere a favore di qualcos’altro è più costruttivo che essere contro qualcosa.

Sembra che l’intensità con cui un’emozione entra nella nostra coscienza determini ciò che si manifesta nella nostra vita.
Essere contro qualcosa non farà che alimentarla e quindi ricrearla. Se siamo contro la guerra, finiremo per creare guerre.
Wayne Dyer suggerisce che sia più utile essere a favore di qualcos’altro.
In un mondo permeato dalla paura, dalla carenza e dalla malattia, è difficile incorporare la convinzione che la nostra vibrazione determina la nostra realtà.
Gandhi ci invitava a “essere” il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. Non essere contro nulla, ma porgere l’altra guancia per manifestare una realtà di pace. Quando non abbiamo paura e non siamo contro nulla, nulla può nuocerci. Possiamo essere a favore di tutto ciò che desideriamo.

Chi ha smesso di lottare contro, sa che quello che non va dipende unicamente dalla propria percezione limitata della realtà e lo accetta, cambiandolo. Questo senza stabilire a priori quale sia la migliore direzione del cambiamento e senza sentire a priori il bisogno di cambiamento. Accetto ciò che è per trasmutarlo in ciò che dovrebbe essere o per cambiare il mio modo di vederlo, accettando per prima cosa, che come penso che dovrebbe essere non è per forza un valore assoluto.

Giovanna Garbuio

La nostra vibrazione plasma la nostra realtà. Quindi l’atteggiamento più efficace è quello di mantenere alte le nostre vibrazioni anche se stiamo affrontando prove difficili, ringraziando costantemente per ciò che abbiamo di positivo nella nostra vita.

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Io creo la mia Realtà e ne sono completamente responsabile!

– LAURA CALLEGARO

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